Praga è diventata una città invivibile, a causa della criminalità. I sodalizi mafiosi dell'Est Europa si sono uniti alle mafie italiane (Cosa Nostra, Camorra, Sacra Corona Unita, ‘Ndrangheta,…), che vi hanno investito ingenti capitali. Gli arresti e i provvedimenti repressivi sono tuttora limitati. La società mafiosa è diffusa e indica il russo Boris Berezovsky come proprio capo riconosciuto. La Cupola del Cremlino si conferma, quindi, una formale struttura di vertice del vasto panorama di bande e di cricche di mafiosi che agiscono negli Stati dell’Europa Orientale. La propagazione della disonestà mostra un elemento per valutare i sistemi istituzionali delle nazioni. A Praga, assume particolare rilievo la connessione con elementi criminali provenienti dal Sud Italia, soprattutto da Napoli e dalla Sicilia, che hanno aperto pizzerie, bar, ristoranti e discoteche nel centro urbano. Si sente dire che i proprietari della discoteca Letna e degli esercizi commerciali aventi la stessa sigla sono indicati come capimandamento dell’intera nazione, vista l’origine siciliana e la relazione con la Commissione di Cosa Nostra. I servizi deviati di entrambi gli schieramenti mafiosi si uniscono grazie al supporto fornito dai mezzi di trasmissione italiani del gruppo Fininvest, da radio e da televisioni praghesi. I satelliti diffondono onde identiche al resto dell'Occidente. I mafiosi cechi sono spesso poveri, dediti ad affari illeciti, fastidiosi, aggregati agli italiani che riempiono le strade di un abitato ricco, frequentato anche da europei. Il racket della prostituzione comporta notevoli guadagni e assume rilievo internazionale. Sono stati registrati dei problemi, in termini di infanticidi e di assassini. La produzione e il traffico di droga hanno raggiunto livelli intollerabili, nonostante gli stupefacenti comportino nevrosi, apatia, sterilità, impotenza, bruttezza e costi. I cechi spendono milioni di euro per alimentare la vendita di cocaina, importata dal Sud America e dall’Olanda. Gli aeroporti di Londra, Praga e Francoforte sono diventati scali da cui transitano tonnellate di droga. Ci sono eroinomani che si lasciano morire sui marciapiedi di Praga, Berlino e Zurigo. Il racket è diventato insopportabile e dispone di proprie basi, agevolmente individuabili. I mafiosi, d’altra parte, si sono convinti di poter giungere a facili guadagni tramite il riciclaggio, che coinvolge il sindaco della capitale, componenti del Parlamento e del Governo, la cui corruzione lascia notare la presenza di esponenti criminali. Imbroglioni e mendicanti sono diffusi, così come i tentativi di estorsione, i furti e i ricatti. I sodalizi mafiosi sono identici negli altri Stati dell’Europa Centrale ed Orientale. Boris Berezovsky conseguì un seggio nella Camera Bassa del Parlamento, la Duma, e fu nominato Segretario del Commonwealth degli Stati Indipendenti, l’istituzione sovranazionale che sostituì l’Urss. Oltre a lui, la lista degli oligarchi elencò Smolensky, Gusinsky, Abramovich, Chernomyrdin, Friedman, Potanin e Khodorkovsky, a cui si aggiunse il parlamentare kosovaro Pacolli. Dal 1990 al 2000, questo gruppo riuscì a garantirsi il sostegno di esponenti dell’amministrazione di Eltsin, tra cui Chubais, Borodin, Voloshin e Tatyana Dyachenko. La Cupola del Cremlino permise la diffusione e il radicamento della mafia in tutta l’Europa Orientale. Finita l’era di Eltsin, il mandato di Vladimir Putin cambiò le fortune degli oligarchi, le cui prassi illecite furono poste al vaglio della magistratura. Come Presidente della Federazione Russa, l’ex agente del Kgb ricostituì l’ordine istituzionale. Dmitry Medvedev ne proseguì l’azione stabilizzatrice. Viste le indagini che lo riguardarono, Berezovsky, inquisito persino dalla giustizia elvetica nel 1999 e nel 2003, indicato come mandante dei ferimenti dovuti a diversi incidenti stradali registrati in Svizzera, fu costretto all’esilio e si stabilì a Londra. Se Berezovsky è ancora il capo formale dei sodalizi mafiosi dell’Est Europa, anche le altre grandi connessioni criminali hanno i propri leaders. Berlusconi e la Cupola siciliana sono indicati al vertice della mafia italiana e di Cosa Nostra, rispettivamente. Le indagini della giustizia svizzera riguardanti Berlusconi furono seguite da incidenti causati dai mafiosi alle sue dipendenze. Nel 2005, le autorità elvetiche congelarono 3 milioni di franchi e 10 conti bancari nell'ambito di un'indagine riguardante il reato di riciclaggio contestato a Mediaset S.p.A., i cui managers erano accusati di frode anche in Italia. La dinastia di Khun Sa dirige le triadi dell’Asia orientale. La partnership tra la mafia italiana e la Cia produce servizi deviati, che non sarebbero svolti se il Pentagono sfruttasse solo sistemi militari. Vito Badalamenti è indicato in Brasile, da dove dirigerebbe un traffico di droga, essendo un noto mafioso italiano. I colombiani e Guzman sovrintendono le connessioni criminali del Sud America e del Messico. La mafia italo-statunitense si affianca alle ordinarie bande ed è amministrata da una Commissione, composta da Migliore, Gambino, Ligambi, Leo, Asaro e DiNapoli.
09/05/2010