Iraq: sviluppo

Il Kurdistan è la maggiore nazione araba senza un proprio Stato ed è posto sotto la sovranità di governi che causarono repressioni e guerre, con contrasti che non si sono ancora calmati. La libertà conquistata dal Kurdistan iracheno seguì decenni di oppressioni e rivolte, durante i quali Saddam utilizzò ampiamente armi chimiche per colpire i residenti. Erbil raggiunse il massimo livello di autonomia solo nel 2003. Lo sterminio comportò la condanna di Ali Hassan Abd al-Majid al-Tikritieh, noto come Alì il Chimico, che dovrà essere impiccato. Il verdetto deve tuttora essere eseguito, ma le sentenze per le stragi di rivoltosi sciiti e per la morte dell’Ayatollah Al Sadr non dovrebbero lasciare spazio ad amnistie, nonostante i principi recepiti dall’Onu. Gli idrocarburi costituiscono una ricchezza tangibile del Kurdistan. La frazione irachena dispone adesso di un proprio Governo e di esponenti nel Parlamento nazionale. Il 9 settembre, a Erbil, si svolgerà una riunione internazionale rivolta alla diffusione di commercio e investimenti, con personalità del mondo istituzionale, economico e accademico di Iraq, Stati Uniti, Francia e Regno Unito. Secondo Khalil Qasem, componente della Commissione per l'Economia di Baghdad, <<lo sviluppo dell’economia è un elemento molto importante per l’Iraq. Le spese per la sicurezza sono alte. Vi sono accordi con le istituzioni e con i differenti partiti per tutelare l’autonomia del Kurdistan, che offre un ampio spettro di opportunità per gli investimenti, in un ottimo ambiente. Le infrastrutture, il mercato delle abitazioni e il commercio con le nazioni adiacenti aprono la zona alle società internazionali ed europee. L’economia sta migliorando>>. C’è spazio per gli investimenti delle istituzioni finanziarie. Si spara tuttora in Kurdistan. L’aviazione di Ankara reprime i guerriglieri, gli esponenti di al-Qaida colpiscono i soldati della Nato e si registrano lotte tra curdi e iracheni.

Film: Intervista a Khalil Qasem


24/07/2009