Željko Ražnatovic morì il 15 gennaio 2000, nella lobby dell’Hotel InterContinental di Belgrado, ucciso dai colpi di Dobrosav Gavric, un sicario. Jovan, l’usciere dell’hotel, ricorda tutti gli istanti. “Era sabato sera. Arkan era seduto a quel tavolo. Il killer è entrato, si è avvicinato e gli ha sparato. Prima un colpo. Poi altri sei, velocemente. Le guardie erano là, in fondo alla sala. Hanno iniziato a sparare, esplodendo 15 proiettili. Ci sono ancora i segni dei colpi sui muri e sui banconi della hall. Io stavo lavorando nei pressi della reception, assieme a un collega. Ci siamo abbassati. Gavric stava fuggendo ed è stato colpito alla schiena. È uscito. È arrivata una macchina, di corsa. Il killer è salito ed è andato via. Arkan era ferito. Lo hanno portato in ospedale, ma è morto. Dopo un anno, la polizia ha svolto dei rilevamenti, con dei manichini. Il sicario adesso è espatriato e non vive più in Serbia. Uno dei complici è morto e un altro è in carcere”. Di fatto, vi sono dei punti oscuri nella roulette russa che segnò l’omicidio di Arkan. Inoltre, la guerra di confine tra Croazia e Serbia non è finita e colpisce in particolar modo la Krajina. L’Hotel InterContinental di Belgrado si affaccia sulle rive della Sava, in un quartiere moderno della città. Un uomo passa a fianco del tavolo, affermando “non è morto”. Gavric sparò eseguendo degli ordini?
16/11/2008